a cura di Giulia Santarelli

Febbraio 2020

IN PUNTA DI DITA

IL PIACERE È TUTTO MIO…

lavoro

(di Giulia Santarelli) Un caro saluto alle lettrici e ai lettori di Format!

Vorrei presentarmi a tutti, sono Giulia Santarelli, professione: Onicotecnica! Già, perché la cura delle unghie si traduce ad oggi in una professione vera e propria. La scelta di riservarmi uno spazio all'interno della rubrica di Format rappresenta per me l'occasione di introdurre il pubblico di lettori alle peculiarità di questo lavoro, storicamente nato dall'esigenza di individuare una figura professionale dedita ai trattamenti delle unghie e, in generale, alla cura di mani e piedi.

"Onicotecnica" è una parola composta che significa "tecnica delle unghie" (dal greco ὄνυξ= unghia). La professione di onicotecnica in Italia rientra nell’attività di estetista disciplinata dalla Legge del 4 gennaio 1990 n.1 e dalla Legge Regionale del 9 dicembre 1992 n.54. Tuttavia la Regione Lazio riconosce a questa professione la possibilità di essere svolta indipendentemente dal possesso della qualifica di estetista; previo un corso della durata non inferiore alle 200 ore e con il superamento di un esame finale è possibile avviare le pratiche di apertura d'attività.

Dove e quando nasce la ricostruzione unghie? Da un esperimento casuale. Nel 1954, a Philadelphia, un dentista di nome Fred Slack si infortunò ad un dito e improvvisò una riparazione con un pezzo di stagnola solida e del materiale da restauro: fu questa in assoluto la prima unghia ricostruita nella storia. Il fratello di Fred, Tom, pensò quindi di brevettare le prime unghie artificiali lanciandole sul mercato con marchi come Nail Patti, Glamour Nails e Nails Mona. La ricostruzione delle unghie impazzò da subito in quanto permetteva di effettuare allungamenti dell'unghia naturale, donando slancio e fascino; tuttavia la manifestazione di reazioni allergiche e malattie della pelle causate da una sostanza tossica contenuta nell'acrilico ormai introdotto sul mercato - il MetilMetacrilato - mise in crisi il mondo della ricostruzione artificiale delle unghie. Individuata la sostanza incriminata, a seguito di vari esperimenti e ricerche di farmaco, fu introdotto un nuovo componente atossico e sicuro per la salute, il metacrilato di Etile. Da quel momento in poi, il mercato della ricostruzione unghie vide una nuova sorprendente espansione fino ad arrivare ai nostri giorni con l'introduzione di tecniche e prodotti sempre nuovi ed anche alternativi, pensati per le esigenze di chi non necessita di una ricostruzione vera e propria ma desidera un semplice trattamento estetico oppure l'applicazione di particolari decorazioni.

E voi, sapete come si sceglie un trattamento e soprattutto quando è possibile effettuarlo?

Vi aspetto nel prossimo numero di Format!

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